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Il futuro dei programmi europei
Il futuro dei programmi europei
22/07/2018
Il 2 maggio scorso la Commissione europea ha presentato la sua proposta per il prossimo
Quadro finanziario pluriennale
, vale a dire il bilancio dell'Unione per il periodo
2021-2027
, il primo senza il Regno Unito.
La Commissione ha proposto un budget pluriennale concepito per affrontare le priorità strategiche delineate nel programma presentato dal
presidente Juncker
nel suo discorso sullo stato dell'Unione a settembre 2016, approvato poi dai leader dei 27 Stati membri al vertice di Bratislava (il 16 settembre 2016) e confermato nella dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017. La proposta presentata non poteva non prendere in considerazione dell'
impatto finanziario della Brexit
, essendo il Regno Unito un importante contribuente al bilancio dell'Unione. Una delle principali conseguenze della Brexit in termini di bilancio è rappresentata da una rimodulazione delle risorse a partire da una
riduzione dei finanziamenti alla politica agricola comune
e ai programmi della
politica di coesione (
di circa 5%), che attualmente dispongono della maggiore dotazione finanziaria.
Per il settennio 2012-2027 è stato ipotizzato
un bilancio complessivo da 1.135 miliardi di euro
in termini di impegni, espressi in prezzi del 2018, pari all'1,11% del Reddito Nazionale Lordo dell'UE a 27 (cifra a prezzi correnti che tiene conto dell'inflazione, pari a impegni per 1.279 miliardi di euro). Questa cifra comprende l'integrazione nel bilancio dell'UE del Fondo europeo di sviluppo, principale strumento con cui l'Unione finanzia la cooperazione allo sviluppo con i Paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, che fino ad ora è stato un accordo intergovernativo (tutti i dettagli sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027).
Questo il quadro generale. Tra maggio e giugno 2018 la Commissione europea ha poi presentato le proposte relative ai singoli programmi di finanziamento UE di prossima generazione. La principale novità riguarda l'ipotesi di
ridurre il numero dei futuri programmi
rispetto alla programmazione in corso 2014-2020, ad esempio riunendo in nuovi programmi integrati le fonti di finanziamento attualmente frammentate e razionalizzando profondamente l'uso degli strumenti finanziari. Si propone anche di assegnare maggiori risorse a quegli strumenti che intervengono in settori essenziali per affrontare le priorità dell’UE e in cui l'Unione può raggiungere il meglio in termini di risultati (ad esempio, ricerca e innovazione, istruzione e giovani, economia digitale, migrazione).
Ecco una panoramica dei nuovi programmi previsti per il 2021-2027, con una breve descrizione e l'indicazione dei budget disponibili.
Erasmus - Programma dell'UE per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport
La Commissione propne di raddoppiare la dotazione di Erasmus portandola da 14,7 miliardi di euro del programma attualmente in corso a 30 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, destinando poco più di 24,9 miliardi di euro al settore dell’istruzione e formazione, 3,1 miliardi di euro al settore gioventù e 550 milioni di euro allo sport. Con il raddoppio dei finanziamenti Erasmus punta ad offrire opportunità di apprendimento e mobilità a 12 milioni di persone, il triplo rispetto ai 4 milioni di persone dell’attuale Erasmus; verranno anche sostenute nuove attività (ad esempio, l’iniziativa per i giovani “DiscoverUE” lanciata per la prima volta a giugno di quest’anno con un budget dedicato) e promosse opportunità di cooperazione in settori che guardano al futuro (ad esempio, cambiamenti climatici, intelligenza artificiale, robotica); sarà inoltre potenziata la dimensione internazionale del programma e la sua accessibilità a organizzazioni con poca o nessuna esperienza o con una minore capacità operativa.
Fondo sociale europeo Plus
Il Fondo sociale europeo+ rimarrà il principale strumento finanziario per gli investimenti a favore delle persone e un vettore fondamentale del rafforzamento della coesione sociale e del miglioramento della giustizia sociale in tutta Europa. In futuro le priorità del Fondo sociale europeo+ saranno maggiormente allineate con le raccomandazioni e le analisi per Paese fornite nell'ambito del Semestre europeo e saranno incentrate sulla realizzazione concreta del Pilastro europeo dei diritti sociali. Nello specifico, questo strumento riunirà in sé una serie di fondi e programmi attualmente in corso e sarà strutturato in 3 strand (o componenti), ovvero:
- Strand FSE+ che comprenderà gli attuali Fondo sociale europeo, Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (YEI) e Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD);
- Strand Occupazione e Innovazione sociale che prenderà il posto dell’attuale programma EaSI
- Strand Salute che subentrerà all’attuale programma per la Salute
Per il periodo 2021-2027 la Commissione propone di destinare complessivamente al FSE+ 101,174 miliardi di euro. Di queste risorse 100 miliardi di euro vanno allo strand FSE+ in regime di gestione concorrente con gli Stati membri. Almeno il 25% di tale importo dovrà essere riservato alla promozione dell'inclusione sociale e almeno il 4% alla lotta contro la deprivazione materiale, in modo da perseguire le priorità e le attività dell'attuale FEAD. Gli Stati membri con un tasso di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (NEET) superiore alla media UE dovranno, inoltre, destinare almeno il 10% delle proprie risorse del FSE+ in regime di gestione concorrente al sostegno dell'occupazione giovanile. Il rimanente budget di 1,174 miliardi di euro è in regime di gestione diretta e viene così ripartito: 761 milioni di euro per lo strand Occupazione e Innovazione sociale e 413 milioni di euro per lo strand Salute.
Europa Creativa – Programma dell’UE a sostegno della cultura
Per il settennio 2021-2027 la Commissione ha riconfermato con maggiore intensità il sostegno al settore culturale proponendo un sostanziale aumento delle risorse da assegnare al futuro programma Europa Creativa, che vengono portate a 1,85 miliardi di euro (da 1,46 miliardi dell’attuale programma 2014-2020). Sulla base della proposta legislativa il futuro Europa Creativa continuerà a sostenere l’industria cinematografica e audiovisiva attraverso il sottoprogramma MEDIA (al quale vanno 1,081 miliardi di euro dell’intero budget) e i settori culturali e creativi attraverso il sottoprogramma CULTURA (con 609 milioni di euro). Ai due sottoprogrammi si aggiunge la sezione Transettoriale (con 160 milioni di euro) che promuoverà attività trasversali riguardanti i diversi settori culturali e creativi, sosterrà la cooperazione a livello di politiche culturali, nonché azioni volte a rafforzare in Europa il settore dei mezzi di informazione, il pluralismo e la libertà giornalistica e un approccio critico al contenuto dei media grazie all'alfabetizzazione mediatica.
LIFE – Programma per l’ambiente e l’azione per il clima
Per il periodo 2021-2027 la Commissione ha proposto di aumentare di quasi il 60% la dotazione di LIFE, considerato a Bruxelles uno dei programmi meglio gestiti. Si tratta infatti di uno degli aumenti proporzionali più rilevanti, che si traduce in uno stanziamento di quasi 2 miliardi di euro in più rispetto al periodo 2014-2020, raggiungendo un budget complessivo di 5,45 miliardi di euro per l’intero periodo. In particolare, la proposta per il futuro LIFE delinea un programma strutturato in 2 settori d’intervento e 4 sottoprogrammi: il settore Ambiente, che include i sottoprogrammi “Natura e biodiversità” (2,15 miliardi di euro) e “Economia circolare e qualità della vita” (1,35 miliardi di euro), il settore Azione per il clima, che include i sottoprogrammi “Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici” (950 milioni di euro) e “Transizione verso l’energia pulita” (1 miliardo di euro).
Fondo Giustizia, Diritti e Valori
E' stata proposta la creazione di un nuovo Fondo Giustizia, Diritti e Valori costituito dal programma “Diritti e valori” e dal programma “Giustizia”. Complessivamente al Fondo si vuole assegnare un budget di 947 milioni di euro ripartiti sui 7 anni, di cui 642 milioni di euro per il programma “Diritti e valori” e 305 milioni di euro per il programma “Giustizia”. Questo nuovo strumento punta a semplificare la situazione attualmente esistente, frammentata su tre diversi programmi di finanziamento: i programmi “Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza” e “Europa per i cittadini” che confluiranno nel futuro “Diritti e valori” e il programma “Giustizia” che lascerà il posto al nuovo programma omonimo. In particolare, il nuovo “Diritti e valori” contribuirà a combattere le disuguaglianze e la discriminazione, a promuovere la parità di genere, a garantire una migliore protezione dei diritti di cittadinanza e dei minori, ad accrescere il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini alla vita democratica dell’Unione, a prevenire e combattere la violenza contro le donne e i bambini. Il programma “Giustizia”, invece, sosterrà la cooperazione giudiziaria, l’accesso alla giustizia per tutti, la promozione dello Stato di diritto e la formazione giudiziaria.
Europa Digitale
Per il settennio post 2020 viene proposto di istituire il nuovo programma Europa Digitale. Basato sulla Strategia UE per il Mercato Unico Digitale varata a maggio 2015 e sui risultati ottenuti negli ultimi anni, Europa Digitale è espressamente mirato a sostenere la trasformazione digitale dell'economia e della società europee e a sviluppare e rafforzare le capacità digitali strategiche dell'Europa. Sulla base della proposta della Commissione il programma dovrebbe avere una dotazione complessiva di circa 9,2 miliardi di euro e concentrarsi su cinque settori fondamentali: 1) Calcolo ad alte prestazioni; 2) Intelligenza artificiale; 3) Cibersicurezza; 4) Competenze digitali avanzate; 5) Implementazione, impiego ottimale delle capacità digitali e interoperabilità.
Horizon Europe – Programma dell’UE per la ricerca e l’innovazione
E' uno dei capitoli con la dotazione più signifivativa di risorse. Nel quadro del prossimo periodo di programmazione, la Commissione ha proposto di stanziare 100 miliardi di euro per la ricerca e l'innovazione, di cui 97,6 miliardi da destinare al nuovo programma Horizon Europe, che prenderà il posto dell’attuale Horizon 2020 divenendo il programma UE per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione più ambizioso di sempre, e 2,4 miliardi di euro per il futuro programma Euratom di ricerca e formazione nel campo della sicurezza nucleare e della radioprotezione. In particolare, fra le maggiori novità del programma Horizon Europe troviamo:
l’istituzione di un Consiglio europeo per l’innovazione (EIC), per il quale sono già state gettate le basi con Horizon 2020, per aiutare l'UE a porsi all'avanguardia dell'innovazione creatrice di mercato. L’EIC costituirà il riferimento unico per portare dal laboratorio al mercato le più promettenti intuizioni e tecnologie ad alto potenziale e per aiutare le startup e le imprese più innovative a sviluppare le proprie idee. Fornirà un sostegno diretto agli innovatori attraverso due principali strumenti di finanziamento, uno per le fasi iniziali e l’altro per lo sviluppo e la diffusione sul mercato.
l’avvio delle nuove Missioni UE per la ricerca e l’innovazione incentrate sulle sfide per la società e la competitività industriale, con obiettivi audaci e ambiziosi e un forte valore aggiunto europeo per affrontare i problemi che incidono sulla nostra vita quotidiana;
il principio della “scienza aperta”, che si sostanzia nel libero accesso alle pubblicazioni e ai dati della ricerca, dovrà diventare una prassi operativa in Horizon Europe, il che consentirà la diffusione sul mercato e rafforzerà il potenziale di innovazione dei risultati prodotti dai finanziamenti dell'UE;
una razionalizzazione dei partenariati europei di ricerca che l'UE finanzia in collaborazione con altri partner come l'industria, la società civile e enti di finanziamento, così come una maggiore collaborazione con gli altri programmi di finanziamento UE, al fine di coordinare i finanziamenti e creare sinergie virtuose.
InvestEU – Programma per gli investimenti nell’UE
Commissione Europea ha proposto di dare avvio, a partire dal 2021, a un nuovo programma che riunirà tutti i finanziamenti dell'UE in forma di prestiti e garanzie. Il programma InvestEU accorperà, pertanto, i numerosi strumenti finanziari attualmente disponibili facendo proprio il modello di successo adottato per il Piano di investimenti per l'Europa, il cosiddetto Piano Juncker. Il nuovo programma sarà quindi composto dal:
Fondo InvestEU
, a cui la Commissione propone di destinare 15,2 miliardi di euro, che consentirà di mobilitare finanziamenti pubblici e privati utilizzando garanzie del bilancio UE per sostenere progetti di importanza strategica in quattro settori: infrastrutture sostenibili; ricerca, innovazione e digitalizzazione; PMI; investimenti sociali e competenze. Attirando investimenti pubblici e privati, la Commissione prevede che InvestEU riuscirà a mobilitare oltre 650 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi in tutta l'UE nell’arco di 7 anni.
Polo di consulenza InvestEU
. Questa risorsa, sulla scia del “Polo europeo di consulenza sugli investimenti” del Piano Juncker, fornirà supporto tecnico e assistenza per la preparazione, lo sviluppo, la strutturazione e l'attuazione di progetti, con particolare riguardo allo sviluppo delle capacità.
Portale InvestEU
che, muovendo dall’esperienza maturata con il portale dei progetti nell’ambito del Piano Juncker, offrirà una banca dati di facile utilizzo per progetti e investitori.
Fondo Asilo e Migrazione
Uno dei fondi a maggior tasso di conflittualità politica, come le cronache recenti ci hanno spesso raccontato. La Commissione ha proposto di aumentare considerevolmente i finanziamenti per la migrazione assegnando al futuro Fondo Asilo e Migrazione un budget complessivo di 10,415 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. In continuità con il Fondo Asilo, Migrazione, Integrazione 2014-2020, il nuovo Fondo interverrà in tre settori chiave, ovvero asilo; migrazione legale e integrazione; lotta alla migrazione illegale e rimpatrio, destinando il 60% delle risorse totali (6,2 miliardi di euro) ai programmi degli Stati membri attuati in gestione concorrente, mentre il restante 40% (quasi 4,2 miliardi di euro) verrebbe assegnato a uno strumento tematico che consentirà di affrontare priorità con un elevato valore aggiunto per l’UE o di rispondere a necessità urgenti, finanziando: a) azioni specifiche a livello nazionale o transnazionale, b) azioni dell’Unione, c) l’assistenza emergenziale, d) il reinsediamento; e) gli sforzi di solidarietà e responsabilità tra gli Stati UE; f) la Rete europea sulle migrazioni. Va precisato, inoltre, che in tema di integrazione il futuro Fondo intende supportare unicamente l’accoglienza e l’integrazione precoce dei migranti, lasciando agli strumenti della politica di coesione, in particolare al Fondo Sociale europeo+, il sostegno all’integrazione a medio e lungo termine, compresa quella nel mercato del lavoro.
Il Fondo sarà anche integrato da risorse aggiuntive nell'ambito degli strumenti di politica esterna dell'UE, per rafforzare la cooperazione in materia di migrazione con i Paesi terzi, compresi gli sforzi per affrontare l'immigrazione irregolare e migliorare le opportunità nei Paesi di origine.
Programma per il Mercato unico
Per il periodo di programmazione 2021-2027 la Commissione intende istituire un nuovo programma con l'obbiettivo di migliorare il funzionamento del mercato interno dell’UE, di sostenere la competitività dell’industria europea, in particolare delle micro e delle piccole e medie imprese, di proteggere i consumatori, di promuovere la sicurezza alimentare e la salute degli animali e delle piante, di favorire la produzione e diffusione di statistiche europee di alta qualità. Il futuro programma per il Mercato unico riunirà quindi sotto un unico cappello e garantirà la continuità del sostegno fino ad oggi accordato da diversi strumenti di finanziamento UE, in particolare il programma COSME per competitività delle imprese, il programma statistico europeo, quello per la tutela dei consumatori e il programma sulla filiera alimentare. Sulla base della proposta della Commissione al nuovo programma verrebbero assegnate risorse per oltre 4 miliardi di euro per l’intero periodo di operatività. In aggiunta, altri 2 miliardi di euro verrebbero assegnati a titolo del Fondo InvestEU per garantire la continuità degli strumenti di garanzia a favore delle PMI forniti nel quadro dell’attuale COSME.
Gli strumenti per l’azione esterna
Per il prossimo periodo di programmazione finanziaria la Commissione europea ha proposto di aumentare la dotazione per l'azione esterna fino a 123 miliardi di euro, il 26% in più rispetto al periodo di programmazione in corso, semplificando allo stesso tempo l’architettura generale dei programmi finanziati dal bilancio UE in questo ambito. Viene proposto, infatti, di istituire un unico Strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale – NDICI, a cui verrebbe assegnata una fetta delle risorse totali pari a 89,2 miliardi di euro, che ingloberebbe la maggior parte dei programmi di cooperazione internazionale attualmente esistenti, ovvero lo Strumento europeo di vicinato (ENI), lo Strumento per la cooperazione allo sviluppo (DCI II), lo Strumento per la democrazia e i diritti umani (EIDHR), lo Strumento per la stabilità e la pace (IcSP) e lo Strumento di partenariato per la cooperazione con i Paesi terzi (IP), comprendendo inoltre il Fondo europeo di sviluppo, finora fuori dal bilancio dell'Unione. Oltre al nuovo NDICI, il rinnovato quadro degli strumenti di finanziamento prevede la continuità dello Strumento di assistenza preadesione - IPA III (con 14,5 miliardi di euro) e dello Strumento per gli aiuti umanitari (11 miliardi di euro), nonché il nuovo Strumento europeo per la sicurezza nucleare, che andrà a integrare alcune attività finanziate nell’ambito di NDICI e di IPA III (300 milioni di euro) e la cooperazione con i Paesi e territori d'oltremare, compresa la Groenlandia (con 500 milioni di euro).
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