Brexit. la posizione della Commissione europea

27/07/2018

Il 30 marzo 2019 il Regno Unito lascerà l'UE e diverrà un paese terzo. Questo determinerà effetti per i cittadini, le imprese e le amministrazioni sia nel Regno Unito sia nell'UE. Le ripercussioni spaziano dall'introduzione di nuovi controlli alla frontiera esterna che separerà l'UE dal Regno Unito fino alla validità dei certificati, licenze e autorizzazioni rilasciati dal Regno Unito, passando per l'applicazione di norme diverse sui trasferimenti di dati.

Accogliendo l'invito a intensificare i lavori per prepararsi a tutti i livelli e a tutti gli esiti possibili, formulato dal Consiglio europeo (Articolo 50) il mese scorso, la comunicazione adottata oggi dalla Commissione esorta gli Stati membri e i privati ad accelerare i preparativi.

Sebbene l'UE lavori incessantemente per un accordo che garantisca un recesso ordinato, l'uscita del Regno Unito causerà indubbiamente perturbazioni, ad esempio nelle catene di approvvigionamento, che si raggiunga o no un accordo. Poiché non è ancora certo che alla data prevista sarà disponibile un accordo di recesso ratificato né che cosa eventualmente esso comporterà, ci si prepara a tutte le evenienze per assicurare che le istituzioni dell'UE, gli Stati membri e i privati siano comunque pronti. Anche se sarà raggiunto un accordo, con il recesso il Regno Unito cesserà comunque di essere uno Stato membro e non godrà quindi più dei benefici di uno Stato membro. Prepararsi al fatto che il Regno Unito diverrà un paese terzo è pertanto di importanza fondamentale, anche se UE e Regno Unito raggiungeranno un accordo.

Prepararsi al recesso del Regno Unito non è tuttavia responsabilità soltanto delle istituzioni dell'UE: si tratta di un impegno comune, condiviso a livello unionale, nazionale e regionale, che coinvolge in particolare anche gli operatori economici e altri soggetti privati. Ciascuno deve intensificare l'impegno per prepararsi a tutte le evenienze e assumersi la responsabilità della propria situazione specifica.

Contesto

Il 29 marzo 2017 il Regno Unito ha notificato al Consiglio europeo l'intenzione di uscire dall'Unione. Salvo che un accordo di recesso ratificato preveda una data diversa o che, a norma dell'articolo 50, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea, il Consiglio europeo all'unanimità decida, d'intesa con il Regno Unito, di posporre la cessazione dell'applicazione dei trattati, la totalità del diritto primario e derivato dell'Unione cesserà di applicarsi al Regno Unito alle ore 00.00 del 30 marzo 2019 (ora dell'Europa centrale) (la "data del recesso"). A partire da quel momento il Regno Unito sarà un paese terzo.

I portatori di interessi e le autorità nazionali e dell'UE devono prepararsi principalmente a due evenienze:
  • se l'accordo di recesso sarà stato ratificato prima del 30 marzo 2019, il diritto dell'UE cesserà di applicarsi nei confronti del Regno Unito e al suo interno il 1º gennaio 2021, ossia trascorso un periodo di transizione di 21 mesi;
  • se l'accordo di recesso non sarà stato ratificato prima del 30 marzo 2019, non vi sarà alcun periodo transitorio e il diritto dell'UE cesserà di applicarsi al Regno Unito il 30 marzo 2019. In questo caso ci si troverebbe nello scenario di "nessun accordo" o del "precipizio".
Nel corso dell'ultimo anno la Commissione ha esaminato l'integralità dell'acquis dell'Unione (ossia il corpus del diritto dell'UE) per appurare se siano necessarie modifiche alla luce del recesso del Regno Unito. In questo contesto la Commissione ha adottato (e continuerà a adottare secondo necessità) proposte legislative specifiche e mirate per garantire che, dopo il recesso del Regno Unito, le norme dell'UE continuino a funzionare regolarmente in un'Unione a 27. La Commissione ha inoltre pubblicato oltre 60 avvisi sui necessari preparativi settoriali, per informare pubblicamente delle conseguenze che risulterebbero da un recesso del Regno Unito in assenza di specifico accordo. Infine, entro il 30 marzo 2019 lasceranno il Regno Unito le due agenzie dell'UE con sede a Londra, l'Agenzia europea per i medicinali e l'Autorità bancaria europea, e gli altri organi che hanno sede nel paese, quali il Centro di monitoraggio della sicurezza Galileo, così come una serie di funzioni attualmente svolte da autorità del Regno Unito saranno trasferite in altri paesi.

Alla Commissione i preparativi sono coordinati dal Segretariato generale.