Europa Creativa - CULTURA: Bando 2019 per progetti di cooperazione europea Nel quadro del Programma Europa Creativa, il bando mira a proteggere, sviluppare e promuovere la diversità culturale e linguistica europea, valorizzandone il patrimonio culturale. Il bando “Sostegno ai progetti di cooperazione europea 2020” è diretto a incrementare la capacità dei settori culturali e creativi europei di operare in una dimensione transazionale e internazionale sperimentando, ad esempio, nuovi modelli commerciali. Nello specifico, le azioni sono volte sia ad incoraggiare la circolazione delle opere e degli attori culturali che a migliorare l’accesso alle opere culturali e creative nell’Unione, con particolare attenzione ai bambini, ai giovani, ai disabili e ai gruppi sottorappresentati. Azioni e priorità Sostegno a progetti incentrati sulle seguenti priorità: A) Promuovere la mobilità transnazionale di artisti e professionisti e la circolazione delle opere culturali e creative, al fine di migliorare la capacità di cooperare a livello internazionale e di internazionalizzare le carriere, nonché favorire gli scambi culturali, il dialogo interculturale, la comprensione della diversità culturale. I progetti orientati a questa priorità devono concepire e sviluppare una effettiva strategia di mobilità transnazionale. B) Rafforzare l’Audience Development come strumento per stimolare l’interesse delle persone nei confronti delle opere e del patrimonio culturale europei e migliorare l’accesso ad essi. L’AD punta ad avvicinare le persone e la cultura, richiede di impegnarsi in modi nuovi e innovativi con il pubblico, sia per diversificare o costruire un nuovo pubblico, raggiungendo anche gruppi sottorappresentati, sia per migliorare l'esperienza del pubblico esistente e approfondire il rapporto con esso. Una strategia di AD può essere quindi rivolta all'ampliamento, alla diversificazione del pubblico o all'intensificazione della relazione col pubblico fidelizzato/esistente (o a una combinazione di questi aspetti).
C) Capacity building, ovvero aiutare gli operatori culturali ad acquisire nuove competenze al fine di facilitare l’accesso a opportunità per internazionalizzare le loro carriere, creare le condizioni per una maggiore circolazione delle opere culturali e creative e promuovere reti . Questa priorità è declinata in tre aspetti:
D) Contribuire all'integrazione di migranti e rifugiati nelle società europee, promuovendo il dialogo interculturale e migliorando la comprensione reciproca e il rispetto per le altre culture. E) Retaggio dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, ovvero promuovere il patrimonio culturale come fonte di ispirazione per la creazione contemporanea e l'innovazione e per rafforzare il senso di appartenenza a uno spazio comune europeo. I progetti dovranno includere una strategia motivata e una descrizione dettagliata di come intendono implementare una o più di queste priorità. I progetti potranno riguardare fino a un massimo di tre priorità (fra A, B, C1, C2, C3, D, E). Tipologia di progetti finanziabili 1. Progetti di cooperazione di piccola scala Progetti che coinvolgono almeno 3 partner (il capofila di progetto + almeno 2 partner) stabiliti in 3 diversi Paesi ammissibili al sottoprogramma Cultura. Il capofila di progetto o uno dei partner devono essere stabiliti in uno dei seguenti Paesi ammissibili: Stati UE, Paesi EFTA/SEE. 2. Progetti di cooperazione di larga scala Progetti che coinvolgono almeno 6 partner (il capofila di progetto + almeno 5 partner) stabiliti in 6 diversi Paesi ammissibili al sottoprogramma Cultura. Il capofila di progetto o uno dei partner devono essere stabiliti in uno dei seguenti Paesi ammissibili: Stati UE, Paesi EFTA/SEE. Le attività progettuali devono riguardare i settori culturali e creativi e contribuire al conseguimento delle priorità indicate. Non sono ammissibili attività concernenti esclusivamente il settore audiovisivo; tuttavia attività in questo settore possono essere ammesse qualora siano elementi accessori di attività riguardanti settori culturali diversi dall'audiovisivo. Le attività potranno consistere in (elenco esemplificativo): - scambi di operatori culturali finalizzati allo sviluppo di capacità (capacity building) per consentire agli operatori culturali di acquisire competenze e know-how necessari per adattarsi ai cambiamenti (passaggio al digitale, nuovi modelli di business e di gestione, nuovi approcci di Audience Development ..); - scambi transnazionali di operatori culturali, incluso soggiorni e residenze artistiche, finalizzati a favorire lo sviluppo delle carriere di artisti e professionisti. Gli scambi possono comprendere la creazione artistica, tra cui co-creazioni e co-produzioni che vengono poi esposte o rappresentate nei Paesi coinvolti. Possibilmente gli scambi dovrebbero prevedere anche attività di formazione e a favore dell’Audience Development e dell'interazione con le comunità locali, incluso quelle per raggiungere gruppi sottorappresentati come i rifugiati; - co-produzioni tra organizzazioni culturali di diversi Paesi, comprese attività di promozione e di Audience Development. Le attività dovrebbero favorire lo sviluppo delle carriere degli artisti/professionisti culturali, aiutare gli artisti e le opere a raggiungere un pubblico più vasto all’interno e fuori dall’Europa, e prolungare l'esistenza delle produzioni e delle organizzazioni per sviluppare una cooperazione sostenibile con nuovi partner in altri Paesi, nonché nuove opportunità professionali; - scambi transnazionali di artefatti con una particolare dimensione europea: gli scambi possono favorire la circolazione di opere nuove ed esistenti, per esempio attraverso mostre ospitate nei diversi Paesi partner o prestiti di opere tra musei di diversi Paesi, con particolare attenzione ad accrescere e allargare il pubblico per queste opere e a prolungare l'esistenza delle mostre; - attività culturali che contribuiscono all’integrazione dei rifugiati arrivati in Europa, dando la possibilità a cittadini e rifugiati di lavorare insieme, scoprire e capire i reciproci valori e culture, anche in collaborazione con strutture sociali che già lavorano con i rifugiati. I progetti possono promuovere creazioni e spettacoli congiunti, per esempio di teatro, musica, audiovisivi e spettacoli di strada. I progetti dovrebbero favorire l’individuazione di capacità artistiche dei rifugiati, utilizzare i loro talenti o migliorare le loro abilità per una migliore integrazione nella vita sociale e nel mercato del lavoro. - cooperazione tra diversi tipi di organizzazioni dei beni culturali (musei, biblioteche, archivi cinematografici, siti del patrimonio, organizzazioni della società civile ecc.), organizzazioni culturali e/o altri stakeholder del patrimonio culturale per lo sviluppo di azioni volte a promuovere lo scambio di buone pratiche sulla cooperazione in un contesto di sperimentazione creativa e dialogo tra il settore del patrimonio culturale e altri settori creativi, a incoraggiare il riutilizzo innovativo del patrimonio culturale, a promuovere e rafforzare l'uso della cultura e la creatività per preservare, presentare e interpretare meglio il patrimonio culturale, sfruttando il potenziale delle industrie creative per migliorare l'offerta di servizi culturali attraverso nuovi servizi a più alto valore aggiunto; - Attività culturali e/o mostre e/o spettacoli itineranti in diverse regioni e Paesi europei incentrate sull'esplorazione, la documentazione, la diffusione e la promozione degli aspetti sottorappresentati del patrimonio culturale europeo. Per entrambe le tipologie di progetti la durata massima deve essere di 48 mesi con inizio tra il 1° settembre e il 15 dicembre 2020. Beneficiari Operatori pubblici e privati attivi nei settori culturali e creativi che siano legalmente costituiti in uno dei Paesi ammissibili al sottoprogramma Cultura. Il capofila di progetto deve dimostrare di essere legalmente costituito come persona giuridica da almeno 2 anni alla data di scadenza del bando. Paesi ammissibili (per i Paesi non-UE l'elenco è aggiornato al documento disponibile qui): Paesi UE, i Paesi EFTA/SEE (solo Islanda e Norvegia), i Paesi candidati effettivi e potenziali (solo Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Kosovo), Paesi PEV (solo Georgia, Moldova, Ucraina, Tunisia, Armenia). Budget e contributo comunitario - Progetti di cooperazione di piccola scala: contributo UE fino al 60% dei costi totali ammissibili del progetto per un massimo di 200.000 euro. - Progetti di cooperazione di larga scala: contributo UE fino al 50% dei costi totali ammissibili del progetto per un massimo di 2.000.000 euro. Modalità e procedura Un ente che partecipa al bando come capofila di progetto può presentare una sola candidatura per una sola tipologia di progetti (o di piccola o di larga scala). Un ente che partecipa al bando come capofila di progetto può, però, partecipare come partner a qualsiasi progetto capofilato da altri organismi (cioè può essere partner in più progetti). Il capofila di un progetto di larga scala in corso che intende presentare candidature su questo bando per un nuovo progetto di larga scala, deve assicurarsi che, nel caso il progetto venisse selezionato per il finanziamento, non vi sia sovrapposizione del periodo di eligibilità dei costi dei 2 progetti (cioè si chiede che il progetto in corso sia terminato per l’inizio del nuovo progetto che si vuole candidare).